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LA LUDO AGILITY
L’USO TERAPEUTICO DEL CANE PER IL RAGGIUNGIMENTO
DELLE AUTONOMIE E DELLE ABILITA’ COGNITIVE

di Lorena Bonifaccino, pedagogista, specialista in Ludo Agility

L’uomo ha instaurato con gli animali a lui più prossimi importanti relazioni, sia caratterizzate dal mutuo aiuto, sia dominate da sentimenti di affetto e reciproca cura.
Con il passare dei secoli tale rapporto si è talmente evoluto che è diventato parte integrante della nostra quotidianità, al punto che l’animale domestico ha acquisito un vero e proprio ruolo sociale riconosciuto da più voci all’interno della cultura industriale e moderna.
Il confine che distingueva l’essere umano dall’animale si è via via assottigliato in relazione ai contributi positivi che quest’ultimo offre e al reciproco beneficio psico-sociale che si costituisce. In modo particolare, anche se non è possibile individuare una linea unitaria in riferimento a tale argomento, è indiscutibile che il cane, così come altri animali domestici e non (basti pensare al delfino), ha assunto una valenza che non si limita alla semplice emanazione di leggi in favore della sua tutela, ma ha ottenuto un ruolo di prim’ordine nel trattamento di disturbi sociali e cognitivi, in quanto veicolo prediletto per abbattere le barriere issate da soggetti disabili ed individui con scarse abilità comunicative e sociali.
I primi studi che hanno evidenziato la possibilità di ottenere miglioramenti nella psicopatologia infantile grazie alla vicinanza del cane risalgono al 1953 e, da allora, lo sviluppo della pet-therapy si è così evoluto da dare origine ad ulteriori e più specifiche attuazioni.
L’animale viene utilizzato tanto con gli adulti, quanto coi bambini, per risolvere disfunzioni sociali o deficit cognitivi, per favorire lo sviluppo delle autonomie individuali o il superamento di un trauma.
Una particolare branca della Pet-therapy è la Ludo Agility, un processo di recupero psico-pedagogico fondato sulla simultanea attività di bambino e cane, al fine di favorire lo sviluppo delle abilità e il recupero delle disabilità.
Partendo da alcuni presupposti fondamentali (il cane provoca nell’uomo interesse, curiosità e tenerezza, ma facilita anche l’instaurazione di legami sociali ed affettivi), il metodo Ludo-Agility parte dai bisogni e dalle necessità della persona direttamente interessata, per creare situazioni di gioco, ma anche di esercizio, in grado di stimolare il soggetto dell’azione, proprio attraverso l’uso del cane, che diventa “ponte” della relazione con il terapista, ma anche diretto fruitore della comunicazione.
Le attività di Ludo-Agility vengono preparate sia nei tempi che nelle modalità partendo dai bisogni prioritari dei “pazienti”; per questo prima di procedere è necessario un periodo di osservazione in cui individuare le difficoltà e le potenzialità dei soggetti, fino alla stesura di un protocollo metodologico da seguire.
Terapeuta e individuo stabiliscono congiuntamente le attività da svolgere e il tipo di esercizio. In modo particolare il bambino deve avere un quadro chiarissimo del percorso che gli viene richiesto di intraprendere. Al fine di ottenere la massima chiarezza e la massima partecipazione, gli operatori, tra cui il pedagogista, preparano un quaderno da compilare in itinere insieme ai soggetti in cui vengono poste schede di varie tipologie: rielaborazione delle esperienze, potenziamento delle conoscenze apprese, creatività personale, attivazione di strategie e inviti alla socializzazione.
Una volta completata questa fase, si avviano le sedute vere e proprie a cui partecipano diversi bambini proprio per stimolare l’interazione tra pari.
I bambini devono ideare il percorso che intendono svolgere sul campo con il cane che hanno scelto, per cui viene loro richiesto di utilizzare in maniera consona lo spazio sul foglio, disponendo gli ostacoli a disposizione in maniera tale da poter realmente concretizzare il percorso. Salti, bascule e ponti devono essere disposti ad una certa distanza perché altrimenti il cane non riuscirà a saltarli e in maniera che il bambino lo possa sempre anticipare di pochi metri, proprio per guidare l’animale e partecipare attivamente all’azione.
Il metodo si sviluppa dunque come una vera e propria palestra di autonomia in cui si investono abilità di vario tipo e capacità via via più complesse.
Il ruolo del pedagogista è fondamentale perché non solo accompagna, monitorando, il bambino, ma anche perché, attraverso momenti di dialogo con il singolo e con il gruppo, riesce a stimolare la relazione e a favorire la motivazione.
Ogni bambino poi si specializza in una attività particolare, in modo da sentirsi specificatamente abile in qualcosa che lo distingue dagli altri. Il sentimento di autoefficacia che ne scaturisce è fondamentale per lo sviluppo individuale, in quanto potrà essere generalizzato anche ad altri ambiti (scuola, casa, lavoro,…).
Questa procedura permette di instaurare legami relazionali con gli adulti, che diventano punto di riferimento, senza però interferire nella libertà espressiva del soggetto.
Nonostante la grande validità di questo progetto è necessario però considerare che esso non può sostituirsi ad una terapia più complessa e articolata.
Coloro che si avvicinano alla Ludo-Agility sono infatti soggetti aventi un bagaglio di problematiche così radicate e di difficile soluzione, che è d’obbligo pensare a percorsi riabilitativi e di recupero più ampi.
I progetti con gli animali devono essere considerati come “aiuti” a terapie complesse sviluppate in funzione dei deficit riscontrati.
Per questo motivo essi rientrano in quella gamma di interventi comprendenti anche la musicoterapica e la psicomotricità. Si tratta di metodi validi ed efficaci, la cui buona riuscita dipende però anche dalla presenza di un progetto terapeutico che non si esaurisca con esse.

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Specialisti disturbi dell'apprendimento Vimodrone (Mi)

 

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