psicopedagogie.it
Istituto di Formazione in pedagogia clinica riconosciuto UNIPED (Unione Italiana Pedagogisti). Censita CNEL. Aderente CoLAP

LA PROMOZIONE DELL'EDUCAZIONE COGNITIVO-AFFETTIVA NEI TRATTAMENTI EDUCATIVI CON SOGGETTI NEURODIVERSI
Esperienze teorico-pratiche con soggetti Asperger

Il termine neurodiversità nasce il 30 settembre 1988 in un articolo pubblicato da Harvey Blume nel New York Times : “la Neurodiversità è un'idea per cui lo sviluppo neurologico atipico, ovvero neurodivergente dalla norma, è una differenza normale e situata con continuità nello spettro della naturale varianza umana, che deve essere riconosciuto e rispettato come ogni altra variazione biologica di colore, statura, sesso ed inclinazione. Le differenze possono comparire nel modo in cui le informazioni sono acquisite, elaborate, prodotte, nel linguaggio, nei suoni, nelle immagini, nella luce, nella trama, nel gusto, nel movimento e nelle emozioni.”
Inizialmente il concetto di neurodiveristà è nato con lo scopo di indicare la naturale variazione neurobiologica che porta allo Spettro Autistico, successivamente l'idea di neurodiversità ha preso due strade:
Il concetto è stato esteso a tutti i tipi di variazione neurologica legate a variazioni casuali su grande scala del corredo genetico come la sindrome di Down, la sindrome di Williams, e i casi più estremi di autismo.
Il concetto è stato esteso ad altre condizioni neurologiche divergenti in cui si ha una distribuzione di caratteristiche sull'intera popolazione come: ADHD, disturbo bipolare, schizzofrenia, dislessia, disprassia, etc.
In generale quindi, il concetto di neurodiveristà sta ad indicare le condizioni neurologiche divergenti che nascono a seguito del mescolamento del patrimonio genetico condiviso da tutto il genere umano e quindi che portano allo sviluppo di caratteristiche distribuite con continuità su tutta la popolazione.

Correlazioni tra Sindrome dello Spettro Autistico e condizione disprassica

Per comprendere meglio i disturbi funzionali cognitivi, nei quali rientra il concetto più esteso di neurodiversità, è fondamentale comprendere la distinzione tra due funzioni umane prossime ma diverse che insieme danno luogo e rendono efficiente il pensiero e l'agire umano, l'intellettività e la cognitività.
I disordini derivati dalla condizione di neurodiversità riguardano la cognition, si identificano infatti come disordini pervasivi e compromettono le funzioni esecutive.
Quest' ultime possono essere definite come l’insieme dei processi mentali necessari all’elaborazione di schemi cognitivo-comportamentali adattivi, in risposta a condizioni ambientali nuove ed impegnative.
Recenti ricerche hanno evidenziato come i disordini cognitivi che compromettono le funzioni esecutive presentino una matrice disprassica. La disprassia si identifica infatti come un disordine funzionale qualitativo. Nello specifico si accompagna a lentezza e difficoltà negli automatismi rapidi, influenzando particolarmente i processi neuropsicologici della successione e pertanto si connota come disprassia sequenziale, ciò compromette l'ideazione e l'esecuzione di azioni nel tempo e nello spazio.
In modo particolare la Sindrome dello Spettro Autistico può essere considerata come una forma di disprassia gravissima che può racchiudere disordini nell'ambito motorio, verbale, ideativo, sequenziale, percettivo, cognitivo ed emotivo.

La sindrome di Asperger, potenzialità e fragilità
La Sindrome di Asperger rientra nel concetto di neurodiveristà in quanto è rappresentata da variazioni neuro-biologiche che determinano una struttura cerebrale che elabora percezioni e pensieri diversamente rispetto alla maggioranza della popolazione, con conseguenze in ambito sociale, affettivo e lavorativo.
Nella quotidianità i soggetti asperger hanno difficoltà con il ragionamento sociale , i rapporti interpersonali, gli aspetti pragmatici del linguaggio, si riscontra inoltre un deficit della teoria della mente -caratterizzato dall’incapacità di prevedere le azioni umane in termini di desideri, intenzioni, pensieri e credenze- e un deficit della coerenza centrale che comporta l’assenza di una comprensione globale del tutto in relazione al contesto di riferimento con il conseguente spostamento dell’attenzione su un dettaglio per volta.
Tuttavia, sebbene i soggetti con Sindrome di Asperger mostrino difficoltà nella gestione degli aspetti emotivi e delle relazioni interpersonali, è doveroso sottolineare le potenzialità che possono essere sfruttate per motivarli e migliorare di conseguenza il loro stato psicofisico. Ad esempio, alcuni soggetti asperger presentano notevoli abilità in interessi specifici ( come il calcolo, la memorizzazione, l'arte..) altri spiccano nelle abilità mnemoniche o di approfondimento, inoltre, solitamente presentano un rigido rispetto per le regole che permette loro di orientarsi in un mondo che considerano “strano” ed estremamente confuso.
Nel trattamento clinico quindi dovranno essere utilizzate strategie ecologico-plurali, sarà necessario lavorare sulla comunicazione, sui comportamenti stereotipati e gli interessi ristretti, sulle abilità cognitive e motorie e sulla vulnerabilità emotiva per incrementare il più possibile l' adattamento del soggetto nei diversi contesti di vita.

Fondamenti teorici della Terapia Cognitivo-Comportamentale e dell' Educazione Cognitivo-Affettiva

Diverse ricerche hanno confermato la presenza, nei soggetti autistici, di un deficit nell' intelligenza emotiva, ovvero la capacità di riconoscere le emozioni e di gestirle, nell' autoconsapevolezza che permette alla persona di monitorare le proprie emozioni e le relazioni che ne derivano, sia individualmente, sia nella relazione con gli altri. Per fronteggiare tale problematica, spesso motivo di inadeguatezza e isolamento nei soggetti neurodiversi, in anni recenti sono state sviluppate metodologie specifiche, tra cui l' Educazione Cognitivo-Affettiva, per far acquisire delle capacità legate alla gestione delle emozioni e dei comportamenti che da esse derivano.
L' Educazione Cognitivo- Affettiva, riguarda, infatti, l'insegnamento di strategie cognitive e comportamentali per trasmettere abilità comportamentali, cognitive ed emotive (Social Skills Training) utili a modificare pensieri e comportamenti, causa di emozioni negative come ansia, depressione e rabbia.
Il lavoro nella promozione di competenze sociali ed affettive nei soggetti Asperger risulta fondamentale in quanto l’incremento della manifestazione dell’affettività, intesa come la capacità di mettere in atto comportamenti appropriati nell’espressione dei sentimenti, il prendersi cura di qualcuno ed esprimere gratitudine verso l’altro, rappresenta un forte predittore di buon adattamento nell’età adulta.

Strumenti utili per il trattamento clinico-pedagogico: Il Cat Kit e Il Sistema CO.CLI.TE unito all' Activity Gym.

Attualmente uno dei maggiori strumenti utilizzati a livello internazionale nell'educazione Cognitivo- Affettiva al fine di facilitare la comprensione e la gestione delle emozioni è il CAT-Kit -Cognitive Affective Training Kit- ideato dal Dr. Tony Attwood insieme a Kirsten Callesen e Annette Moller Nielsen.
Si tratta di uno strumento – disponibile in versione cartacea o web - con un semplice supporto visivo finalizzato all’educazione e alla regolazione emotiva e a stimolare le abilità sociali.
Lo scopo principale del Cognitive- affective- training kit è quello di sviluppare nei bambini e ragazzi che normalmente hanno difficoltà a percepire la circolarità tra pensieri, emozioni e comportamenti, una forma di pensiero realistico e razionale con l'obbiettivo di migliorare le abilità del bambino ad agire in modo appropriato e favorire l’autoconsapevolezza, attraverso l’automonitoraggio e altre tecniche cognitive.
Inoltre, se si considera la neurodiversità sempre correlata ad una condizione disprassica – seppur con diversi livelli di interessamento- risulta fondamentale per l'intervento educativo porre l'attenzione sull'importanza della fluidità e della sequenzialità delle attività proposte al soggetto, al fine di potenziare lo sviluppo e l'accuratezza delle funzioni esecutive complesse, responsabili anch'esse della regolazione emotiva e dell'autocontrollo.
A confermare ciò sono i promulgatori della TPM (Teoria – Prassico – Motoria), secondo cui il lavoro sul movimento sequenziale ed organizzato “aiuterebbe la persona ad evitare o contenere lo stato di smarrimento cognitivo nelle situazioni comunicative o cooperative svolte sequenzialmente nel tempo e nello spazio”, inoltre la fluidità dei flussi corticali inter-emisferici che deriva dalla pratica del ritmo durante l' atto motorio, favorisce nel soggetto neurodiverso maggiore organizzazione cognitiva e conseguente capacità di autocontrollo “pertanto svolge una duplice funzione formativa di esercizio e di aiuto bio-psicologico generale facilitandone stati di rilassamento generale e di benessere.”
Sulla Teoria Prassico Motoria pone le sue radici il Metodo Crispiani, in questo ambito, il trattamento abilitativo è condotto da operatori specialisti che seguono le linee procedurali e le logiche della Strategia Ecologico-Dinamica nel contesto del Sistema CO.CLI.T.E. (COgnitivo CLInico Trattamento Educativo), “costituito da dodici azioni cognitivo-dinamiche che lavorano in un regime di dinamicità sulla cognitività, ovvero sulla coordinazione e organizzazione del pensiero. Il lavoro abilitativo previsto dal sistema CO.CLI.TE contribuisce al potenziamento dei circuiti neurali che regolano le funzioni esecutive umane coordinate nel tempo e nello spazio” favorendo nel soggetto maggiori capacità di autocontrollo e autoregolazione.

Dallal teoria alla pratica: esperienze professionali
Il progetto di Angsa Novara - Vercelli dedicato alle persone con Disturbo dello Spettro Autistico ad alto funzionamento nasce nel 2017 e si pone come obbiettivo principale il coinvolgimento di ragazzi con Sindrome di Asperger in contesti motivanti e tutelati in cui possano esprimere al meglio le proprie potenzialità e creare relazioni autentiche. Il gruppo volge a migliorare la comprensione di sé stessi, degli altri, la regolazione affettiva, l’autonomia, le abilità sociali e la crescita personale.
Attualmente ANGSA Novara- Vercelli ha attivi due gruppi dedicati alle persone con Disturbo dello Spettro Autistico ad Alto Funzionamento: nella sede di ANGSA - Vercelli è presente un gruppo per i ragazzi Asperger frequentanti le scuole superiori, nella sede di Novara è attivo un gruppo per i ragazzi delle scuole medie.
Il gruppo Asperger della sede di ANGSA-Novara - dove ho svolto una parte della mia esperienza di tirocinio da febbraio 2019 a marzo 2020- è mediato da due operatrici del centro per l'autismo Enrico Micheli ed è costituito da quattro ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 12 anni e svolge le sue attività con cadenza quindicinale, il venerdì dalle 17.00 alle 18.30
L'obbiettivo principale del gruppo riguarda la promozione di maggiori competenze cognitive ed affettive, al fine di favorire il riconoscimento delle proprie e altrui emozioni aiutando ciascun ragazzo a trovare le giuste strategie per relazionarsi in modo efficace e funzionale con le altre persone.
Per questo motivo durante gli incontri con i ragazzi sono state proposte attività di autoanalisi e riflessione metacognitiva utilizzando strumenti propri del CAT-Kit, accompagnati da attività di simulazione, role play, brainstorming, giochi di ruolo, etc.
Il gruppo si ritrova alle ore 17.00 presso la sede del centro ANGSA-Novara.
Dopo una prima fase di accoglienza, le operatrici chiedono ai ragazzi di raccontare i diversi avvenimenti e i pensieri che li hanno accompagnati nelle settimane precedenti.
Dalle tematiche portate dai ragazzi stessi si sviluppa l'attività della giornata. Durante la mia presenza nel gruppo l'argomento maggiormente ricorrente nei discorsi dei minori ha riguardato le difficoltà nella creazione dei legami con i coetanei e la successiva gestione delle relazioni di amicizia.
Dai racconti dei ragazzi del gruppo ho potuto constatare come la difficoltà nell'instaurare relazioni autentiche con i propri coetanei sia molte volte fonte di grande malessere a cui spesso i ragazzi non riescono trovare una spiegazione e una soluzione.
Per favorire la riflessione sulle relazioni interpersonali, durante gli incontri con il gruppo si è riflettuto sulle seguenti domande:
Chi è un amico?
Di che cosa parlano gli amici?
Come si comporta un amico?
Come si mantengono le amicizie?
Nell'affrontare ciascun argomento sono state proposte ai ragazzi diverse tipologie di attività.
Nello specifico, per rispondere alle prime due domande “Chi è un amico” e “Di che cosa parlano gli amici?” è stata proposta l'attività “I miei Cerchi” fornita dal CAT-Kit: a ciascun ragazzo è stato dato un foglio con disegnati 4 cerchi concentrici, è stato loro spiegato che il cerchio più interno rappresenta la propria persona, gli altri cerchi rappresentano la loro rete sociale, dalle persone più vicine a quelle più lontane. Dopodiché è stato chiesto di scrivere in ogni cerchio i nomi delle persone conosciute, parenti, amici, compagni di classe, etc.
Successivamente è stato dato un altro foglio identico al primo, ma questa volta è stato chiesto ai ragazzi di scrivere in ogni cerchio gli argomenti di cui è possibile parlare con le persone dei rispettivi cerchi.
In questa seconda fase è stata osservata una difficoltà maggiore nel riflettere e nel pensare a quali argomenti siano più adeguati e funzionali alle diverse relazioni. I ragazzi, in generale, hanno mostrato scarsa flessibilità nella scelta degli argomenti, riproponendo, per ciascun gruppo di persone, quelli riguardanti i propri interessi speciali.

Durante gli incontri con il gruppo, sempre in relazione ai rapporti con i coetanei, specialmente in ambito scolastico, è emersa la tendenza dei ragazzi ad intervenire al posto dei loro compagni di classe, venendo di conseguenza isolati ed etichettati come “secchioni”.
Per aiutare la riflessione rispetto alle conseguenze di tali comportamenti è stata proposta un' attività di Role Play in cui ciascun ragazzo è stato invitato ad assumere un certo “ruolo” e ad agirlo in una simulazione che rappresentava un interrogazione all' intera classe da parte del professore – quest'ultimo interpretato prima da un' operatrice e poi a turno dai ragazzi stessi.-
I ragazzi hanno potuto sperimentarsi in ruoli diversi, provando le emozioni vissute dai loro compagni quando vengono interrotti e, allo stesso tempo, hanno potuto osservare le diverse reazioni di compagni e professori in conseguenza ai proprie comportamenti.
In concomitanza all'esperienza di tirocinio con il centro per l'autismo di Angsa-Novara, ho voluto sperimentare, presso il centro di Educativa Territoriale di Arona - dove lavoro come educatrice professionale da quattro anni- gli strumenti del CAT-Kit e alcuni strumenti propri del metodo CO.CLI.TE all'interno degli interventi educativi individuali con 3 utenti di età compresa tra gli 11 e i 12 anni.
I minori - due dei quali sono diagnosticati Asperger, il terzo è in fase di valutazione per i Disturbi Specifici dell'Apprendimento - sono in carico al servizio di Educativa Territoriale con la sottoscritta da circa un anno e mezzo, tutti e tre mostrano grandi difficoltà nel riconoscimento e nella gestione delle proprie emozioni per cui ho ritenuto utile avviare un percorso di Educazione Cognitivo-Affettiva all'interno dell'intervento individuale.
Nello specifico ho introdotto, durante l'intervento educativo, un prima fase di attivazione motoria seguendo gli esercizi proposti dall'azione 2 del CLIDD, per favorire lo scambio inter-emisferico, promuovere le abilità di autocontrollo e potenziare le funzioni esecutive complesse.
Dopodichè ho invitato i minori a svolgere delle riflessioni metacognitive, mediate dalla sottoscritta, riguardanti i rapporti interpersonali e il riconoscimento e la gestione delle proprie emozioni, utilizzando alcuni strumenti del Cat Kit .
L'intervento individuale.
Ai ragazzi è stato proposto, come apertura del trattamento educativo, un primo momento di Activity Gym – 10 minuti.
Obbiettivi:
-promuovere lo scambio interemisferico
-sollecitare, monitorare e spingere a fluidità le capacità motorie, percettive, di memoria, linguistiche, di pensiero, grafo motorie
potenziare le funzioni esecutive complesse
favorire l'autocontrollo e le competenze metacognitive

Con uno dei ragazzi, date le frequenti crisi di ansia vissute nel contesto scolastico, è stata proposta la realizzazione della “Cassetta degli Attrezzi” (da utilizzare se necessario – in accordo con i professori- durante le ore scolastiche che per R. rappresentavano le situazioni di maggiore stress emotivo)
Obbiettivi:
-riflettere sulle emozioni negative (rabbia, tristezza, sconforto..)
-pensare ad oggetti \ attività utili a fronteggiare situazioni particolarmente stressanti, da inserire all'interno della scatola
-favorire il riconoscimento delle emozioni negative e l'abilità di autocontrollo
Sempre con la collaborazione della scuola è stato inoltre possibile, nei momenti di forte crisi emotiva, permettere al minore in questione di uscire dalla classe con l'insegnante di sostegno e utilizzare altri strumenti del Cat Kit (es. il termometro delle emozioni e le schede temporali ) per favorire maggiori capacità di autocontrollo, decomprimendo la sensazione di ansia e andando di conseguenza ad supportare l'autostima del minore.
Un'altra attività particolarmente apprezzata dai minori ha previsto la creazione di uno “Scudo”, con lo scopo di rappresentare in maniera visiva la propria resilienza.
Ai ragazzi è stato chiesto di creare uno scudo da dividere in 8 parti in cui sono state inserite:
- Una parola\ un' immagine che mi descrive
-Una causa importante
-Due faticose vittorie
-Un sogno (senza restrizioni)
-Una lezione importante
-Una persona importante\un modello
-Tre parole\simboli che vorrei che le persone utilizzassero per descrivermi
-Un motto
Questo strumento ha permesso ai minori di individuare, attraverso una riflessione guidata dall'educatrice, i propri punti di forza. Andando ad implementare la propria autostima e il proprio senso di autoefficacia.

Infine uno degli strumenti maggiormente usati durante gli interventi educativi individuali è stata una scheda rappresentante: Il corpo, Il termometro delle emozioni e la descrizione sia disegnata che scritta di un episodio significativo, a livello emotivo, per il ragazzo.
La possibilità di avere i 3 strumenti su di un'unica scheda ha permesso ai minori di raccontare e rendere più visibile la situazione vissuta, permettendo loro di riflettere con più fluidità sulle emozioni provate riconoscendole anche a livello corporeo.
Ai ragazzi è stato inoltre proposto di costruire una propria “Enciclopedia delle emozioni” in cui associare le emozioni ai diversi colori utilizzati nello schema del corpo, con lo scopo di rendere più immediato il confronto tra le diverse situazioni vissute e le rispettive emozioni provate.
In generale i minori hanno partecipato con entusiasmo a tutte le attività proposte, mostrando grande interesse nel riflettere sulle emozioni e sugli effetti che queste hanno sul corpo e sul comportamento proprio e altrui.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Asperger H., Die «Autistischen Psychopathen» im Kindesalter, «European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience», vol. 117, n. 1, 1944
Attwood T., Guida Completa Alla Sindrome Di Asperger ., Milano, Edra S.P.A. 2019
Attwood T., Esplorare I Sentimenti – Terapia Cognitivo Comportamentale Per Gestire Ansia E Rabbia , Roma, Armando Editore, 2013.
Crispiani P., METODO CRISPIANI, Edizioni Junior, Gruppo Spaggiari, Parma, 2016
Crispiani P., Pedagogia Clinica, Parma, Edizioni Junior, 2001
Crispiani P., Pedagogia Clinica Della Famiglia Con Handicap, Bergamo, Edizioni Junior, 2008
Crispiani P. , Lavorare Con L' Autismo – Dalla Diagnosi Ai Trattamenti, Parma, Edizioni Junior, 2016
Kim Y.S., Leventhal B.L., Koh Y.J., Fombonne E., Laska E., Lim E.C. e Grinker R.R., Prevalence of autism spectrum disorders in a total population sample, «American Journal of Psychiatry», vol. 168, n. 9, 2011
Moscone D..,COGNITIVE AFFECTIVE TRAINING kit.Programma di intervento CBT per la percezione, il riconoscimento, la gestione delle emozioni e l´insegnamento delle abilità sociali.,2014
D. Moscone, Intervista a T. Attwood- I vantaggi e gli svantaggi della Sindrome di Asperger. - Roma, 2014
Dispense Master Pedagogia Clinica -Lezione Disprassia – 2019, 2020
Dispense Master Pedagogia Clinica – Lezione Emotività e Apprendimento- 2019, 2020

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